La separazione tra Mente e Corpo nella Medicina

Risale al V secolo a.C. l’idea di Ippocrate di Kos per la quale la malattia e la salute dipendono da determinate circostanze umane. Prendeva infatti in esame l’intero stile di vita del paziente considerando gli elementi dietetici, atmosferici, psicologici e soprattutto sociali.L’individuo doveva quindi essere valutato nel suo contesto più globale piuttosto che particolare. Ippocrate portò avanti inoltre la Teoria degli Umori, introdotta da Polibio, per la quale la salute o la malattia sono i prodotti di una giusta proporzione tra: sangue, flegma (il muco delle vie respiratorie), bile gialla e bile nera.

Se già nella filosofia platonica e neoplatonica incontriamo la contrapposizione tra realtà corporee e mondo delle idee, è solo nella prima metà ‘600 che il francese Renè Descartes, conosciuto in Italia come Cartesio, si occupò del concetto dualistico di mente e corpo rifacendosi alle idee di anima e corpo aristoteliche. Ponendo molta fiducia sulla ragione, Cartesio fu il fondatore del meccanicismo moderno, ossia dell’idea di vedere il mondo come una grande macchina, idea in parte ripresa dalle riflessioni di Galileo Galilei. Ricordiamo Cartesio per una famosa frase:

“COGITO ERGO SUM”

L’azione del pensare ha portato Cartesio all’evidente certezza di esistere come ente pensante (rescogintas) e da qui deduce di esistere come pensiero, ossia come anima. Nelle sue “Meditazioni Metafisiche” del XVII secolo, si evince la necessità di collegare in qualche modo la mente ed il corpo se pur momentaneamente, ma da tutta Europa giungono obiezioni del clero che l’autore avrà cura di inserire nel suo testo opportunamente corredate di risposta.

 

Da questo momento il pensiero di Cartesio influenza i successivi filosofi e scienziati.

 

Alla fine del ‘600, Newton utilizza il concetto meccanicistico della natura sviluppando le basi della meccanica classica dove il tutto è governato da leggi matematiche ben precise. Il corpo è quindi visto come una macchina biologica, distaccato dalla mente se non per una mera compartecipazione. L’evoluzione della scienza ha poi dato gli albori alla chimica e successivamente alla biologia e alla psichiatria.

Da questo punto di vista si sviluppa il metodo medico, il corpo è inteso come:

“Una macchina biochimica controllata da geni”

Nel 1801 Young dimostrò la natura ondulatoria della luce con il famoso esperimento della doppia fenditura.

Nel 1873 Maxwell con le sue 4 leggi unifica i campi elettrico e magnetico dando origine al campo elettromagnetico.

Nel 1905 Einstein è colui il quale inizia a dubitare, con la relatività ristretta, dell’invariabilità delle leggi classiche della meccanica newtoniana e quindi della visione per la quale lo spazio e tempo siano assoluti ed invariabili. Grazie al suo contributo è stato possibile mettere in relazione massa ed energia. Einstein inoltre ha impiegato gli ultimi 20 anni della sua vita nella ricerca di una legge che unificasse tutte le forze della natura.

Nei primi anni del ‘900 si discute sulla duplice natura della materia: onda o corpuscolo? Le particelle subatomiche si comportano sia da onde che da corpuscolo. Nasce allora una nuova teoria capace di spiegare questi fenomeni. All’interno della meccanica quantistica si interpreta tutto come onda, come energia, è la nostra osservazione che interpreta l’onda energetica.

Con la meccanica quantistica è l’osservatore che riveste un ruolo importante nell’esito dell’esperimento. L’idea meccanicistica introdotta da Newton viene a non essere sufficiente per spiegare tutti i fenomeni atomici ad alta energia. Heisemberg introduce il principio di indeterminazione: non è possibile conoscere in maniera precisa sia la posizione che la velocità di un particella.

Uno dei fenomeni più interessanti che derivano dallo studio della meccanica quantistica è quello dell’Entanglement: come due particelle appartenenti alla stessa famiglia sono soggetti a fenomeni contemporanei non locali. Entanglement significa intreccio, collegamento, le particelle trasferiscono informazioni in maniera non locale, cioè indipendentemente dalla distanza. All’interno di questa teoria, una qualsiasi particella è descritta matematicamente da una parte classica e da una parte che collega la particella ad una sorta di griglia informativa nella quale tutto è connesso.

Assieme all’Entanglement è possibile enunciare altri concetti similari che riportano all’idea che tutti gli esseri sono in qualche modo collegati reciprocamente.

INCONSCIO COLLETTIVO: Fu Jung, nella prima metà del ‘900, a definire le basi dell’inconscio collettivo, la parte dell’inconscio umano comune a quello degli altri esseri umani. All’interno dell’inconscio collettivo troviamo gli ARCHETIPI, le forme o i simboli comuni a tutte le culture, siamo di fronte ad informazioni contenute in una sorta di campo.

CAMPI MORFOGENETICI: Rupert Sheldrake, biologo britannico, parla di campi morfogenitici o morfici per spiegare fenomeni biologici tuttora inspiegabili dalle attuali teorie biologiche. Gli esseri viventi attingerebbero ad una memoria collettiva. Di grande impatto è l’esperimento della centesima scimmia.

UNIVERSO OLOGRAFICO: David Bohm, contemporaneo di Einstein e discepolo di Krisnamurti, è autore della teoria dell’universo olografico: tutto l’universo ha una componente implicita che non riusciamo a vedere ed una componente esplicita, ciò che realmente vediamo. Il nostro cervello interpreta un universo fatto di luce, di onde.

BIORISONANZA: in questa scienza si studiano le vibrazioni emesse dalla materia, basti pensare alle onde emesse dal cervello o dal cuore. La biorisonanza si propone di rendere armonici quegli organi o tessuti con non “vibrano” in maniera corretta. E’ l’informazione vibrazionale ad essere non corretta. Anche qui il paziente è visto nel suo insieme e non come semplice somma dei suoi organi.

SCIENZE NOETICHE: studiano la connessione tra NOUS, la natura della Coscienza, ed il piano materiale

AYURVEDA: è la medicina indiana che è in vigore da circa 5000 anni, pone uguale enfasi sul corpo, la mente e lo spirito

TAOISMO: nella medicina tradizionale cinese (2500 anni), l’essere umano è considerato come un perfetto connubio tra corpo ed energia. L’energia attraversa determinati meridiani. La malattia è determinata da un blocco energetico. L’agopuntura e lo shatzu sono due dei metodi utilizzati per ristabilire il corretto flusso energetico.

La nostra medicina occidentale

Su cosa si basa?

Se analizziamo per un attimo l’evoluzione dell’attuale medicina saremmo perfettamente in grado di renderci conto che a partire dalla MATEMATICA si è sviluppata la Filosofia della Natura, ovvero la FISICA. Grazie a numerosi traguardi si sono potuti ottenere nuovi concetti  a livello molecolare, si ottenne una nuova branca, la CHIMICA. Con queste nuove informazioni si è passati allo studio della  BIOLOGIA ed infine alla PSICOLOGIA. L’attuale PSICHIATRIA non fa altro che tentare di collegare cause FISICHE a patologie MENTALI, ma tutti noi sappiamo che in questo campo le terapie sono solo di carattere palliativo e non risolutivo.

Ma in ogni scienza vi è stata la sua evoluzione. Oggi la matematica si è evoluta in MATEMATICA FRATTALE, la fisica in FISICA QUANTISTICA, e la chimica in   ELETTROCHIMICA . Purtroppo la Biologia non ha ancora applicato le conquiste nella nuova fisica. Nel suo libro “La Biologia delle Credenze”, Bruce Lipton mette in risalto questa nota dolente, e come sarebbe necessario rivalutare la vecchia Biologia per ottenere migliori risultati nella comprensione del genoma umano.

Da questo punto di vista allora, l’attuale medicina allopatica si basa su concetti obsoleti, non olistici, che prevedono una visione del mondo parziale dove la parte energetica del nostro organismo è disconnessa alla parte fisica. Sarebbe il caso di rivalutare questo concetto alla luce delle nuove scoperte scientifiche.

Con questa breve premessa è estremamente riduttivo parlare di malattia come un fenomeno intimamente legato solo al corpo fisico, al soma. Il contributo della nostra parte energetica (emotiva) è determinante, è piuttosto la causa scatenante, il corpo ne manifesta un effetto.

La metafora più evidente da citare in questo contesto è quella legata alla riserva della vostra auto: una volta accesa la spia gialla della riserva, anziché agire sulla causa scatenante, e cioè la mancanza di benzina che si risolve con un pieno, agiste sull’effetto, magari guastando l’odiata spia gialla. Agiamo sull’effetto, non sulla causa.

La nuova medicina

La buona notizia è che esistono già correnti di pensiero che stanno agendo pragmaticamente su nuove terapie  Oggi si parla di Medicina Integrale o Integrata, un approccio olistico dell’essere umano. E’ la medicina del corpo e delle emozioni.

PNEI (PsicoNeuroEndocrinoImmunologia): PSICHE – SISTEMA NERVOSO – ENDOCRINO E IMMUNOLOGICO devono essere studiati insieme in quanto si influenzano reciprocamente. Le emozioni quindi rivestono un ruolo fondamentale nello studio della malattia. Si parla quindi di chimica delle emozioni.

LA GERMANICA: Il professor Geer Hamer nel suo libro ” Testamento per una Nuova Medicina” definisce un nuovo approccio nella comprensione delle patologie. Si parla di malattia come processo sensato e biologico dell’organismo. La patologia non è altro che una risposta a un conflitto interiore.– Cancro, Leucemia, Psicosi

LE DECLIC: nel suo libro “Essere autore della propria vita” – Michelle Noel 

Programmazione Neuro Lingustica:La PNL come evoluzione della psicanalisi

L’aspetto più importante da capire è che:

L’organismo uomo non è solo corpo, ma prende parte all’Essere la sua parte spirituale più intima, la parte energetica. Valutare una patologia senza considerare questa parte è altamente riduttivo.

Continua…